Dopo la notizia che annunciava che i test sulle zanzare Ogm saranno condotti in Italia, coordinati da Andrea Crisanti dell'Imperial College di Londra, Futuragra, l'associazione che si batte per l'introduzione delle biotecnologie in agricoltura e per la libertà di scelta degli agricoltori italiani, ha fatto sapere in una nota: "Si tratta dell'ennesimo paradosso di un paese dove, se da un lato è possibile effettuare esperimenti sugli insetti che possono trasmettere malattie pericolose per l'uomo, dall'altro si accanisce contro l'introduzione degli Ogm in agricoltura. A sorprendere è però un altro fatto. Secondo quanto riportato ieri da un quotidiano sono proprio quei soggetti storicamente contrari all'uso delle biotecnologie ad essere coinvolti in prima persona nelle ricerche sugli insetti geneticamente modificati in Italia. Coldiretti Bologna, insieme a Wwf ed altre associazioni locali, dal 1988 è socio del Centro Agricoltura Ambiente "Giorgio Nicoli", una Onlus che esegue studi e ricerche in ambito ambientale e agrario.
Dall'aprile 2008, nella pianura bolognese, l'associazione conduce esperimenti a cielo aperto sulla zanzara Aedes albopictus (zanzara tigre). Queste zanzare sono state geneticamente modificate in laboratorio con lo scopo di renderle sterili ed ridurne così drasticamente la riproduzione". Duilio Campagnolo, Presidente di Futuragra, si chiede: "Ma perchè in Italia c'è opposizione verso le piante Ogm mentre è del tutto normale effettuare mutazioni genetiche sulle zanzare?." Continua: "E' veramente grottesco che Coldiretti si esponga in maniera così contraddittoria sullo stesso tema. Ci si chiede se per le culture Ogm vi sia ormai l'oggettiva difficoltà da parte dei dirigenti di Coldiretti, da anni impegnati in una campagna ideologica contro le piante Ogm, di ripensare in maniera pragmatica la propria posizione sulle biotecnologie, dando voce ai protagonisti della ricerca a cui oggi viene precluso di svolgere il proprio lavoro".
Redazione MolecularLab.it
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1 commento:
Good post.
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