Hai presente quando vuoi prendere un pezzo di pane dalla tavola e allunghi la mano, la mano entra inavvertitamente in collisione col bicchiere pieno davanti a te e quello si rovescia?
Nel millesimo di secondo che precede l'impatto hai piena consapevolezza del fatto che sei a tanto così dal rovesciare il bicchiere, ma nel contempo un moto d'impotenza ti assale, ti afferra il polso spingendo la mano dov'era diretta e non la puoi fermare, il danno è inevitabile.
E intanto che il contenuto si riversa sulla tovaglia a quadri sei come scioccato, rimani interdetto per qualche istante, disorientato, spiazzato, a chiederti com'è potuto succedere, a non capacitarti di cosa precisamente sia accaduto e del perchè lo sia, mentre il commensale vicino a te va a raddrizzare prontamente il bicchiere ormai quasi vuoto e cerca di arginare il flusso con il tovagliolo.
Hai presente?
Ecco.
Traduci questa situazione in termini più generali, ora.
Il pezzo di pane è il tuo obbiettivo, il bicchiere è ciò che credevi non avrebbe rappresentato un ostacolo.
Sapevi bene che il bicchiere fosse lì, era stato lì per tutto il pasto, eppure in quel preciso momento era come se non ci fosse o come se tu non lo vedessi.
Così ci sei andato contro.
E non perchè non t'importasse più del pane, ma soltanto perchè certi errori non dipendono dalla nostra volontà, perchè ne siamo naturalmente inclini.
Quegli errori che magari metteresti anche in conto, ma non sapresti proprio in quale riga del conto metterli e non puoi fare altro che beccarteli senza preavviso.
Se sei fortunato il contenuto del bicchiere non va a riversarsi sul pezzo di pane che volevi finendo per guastarlo.
E soprattutto, se sei fortunato il contenuto del bicchiere è acqua.
Si sa che una chiazza di vino rosso sulla tovaglia bianca non e' facile da mandar via
martedì 4 novembre 2008
IL BICCHIERE
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