giovedì 6 novembre 2008

Woody Allen: «Sono ateo». E il doppiatore si dissocia


Intervista di Bonolis ad Allen

«Devo dire di avere una scarsissima considerazione della morte. E' tra le cose che preferisco di meno. Credo che essere umani significhi essere ossessionati dalla propria mortalità. Ognuno di noi la affronta in modo diverso. Siamo tutti consapevoli del nostro essere finiti. Alcuni preferiscono dire: «Non mi importa, la vita è meravigliosa». Altri preferiscono dire: «Io sono religioso, ci sarà un'altra vita nell'aldilà, non mi preoccupo». Altri si distraggono con il sesso, la sessualità. Altri con la politica, o il lavoro. Altri costruendo grandi piramidi e opere d'arte. Alla fine, però, ci ritroviamo tutti nella stessa posizione. E' una prospettiva molto triste: inafferabile, ineluttabile, spaventosa, su cui non c'è niente di buono che si possa dire». «Che cosa desidererebbe rimanesse di lei, dopo, per il mondo, per i suoi cari?»,

chiede allora Bonolis. «Per me non importa, perché quando sei morto sei morto. Spero che i miei figli e la mia vedova avranno una bella vita, ma quando non ci sarò più non mi importa di quello che farete di me. Io ho firmato uno di quei moduli in cui ho accettato di donare gli organi, non so... gli occhi, il cuore, i reni. Potrete dimenticarvi di me, dimenticare i miei film, buttarli in mare».

E Bonolis: «Lei è ebreo e questo è un argomento centrale nel suo lavoro. Ecco, che differenza c'è tra un ebreo e un cristiano? E che rapporto ha lei oggi con Dio?».

«Primaditutto io non credo in Dio. Sono ateo, non sono religioso. E non credo che esistano differenze tra ebrei e cristiani, sono solo nomi attribuiti ad alcuni gruppi che sono molto inutili al mondo. Non credo che tra le persone debbano esistere queste differenze, non credo in nessuna di queste religioni. Credo che le religioni siano soltanto organizzazioni, gruppi politici composti da ciarlatani. Ebrei, cristiani, musulmani... sono tutti uguali. Tutti a dirci di sapere quello che vuole Dio, come dobbiamo vivere la nostra vita. Vogliono la nostra fedeltà, i nostri soldi... Io, questi gruppi, li considero uno spreco di tempo. Sono soltanto l'opportunità di aderire a un circolo che esclude gli altri. Che ci dice: «Non sposare una persona dell'altro circolo, sii fedele alle persone del tuo circolo».
E' puro sciovinismo, senza alcun tipo di sentimento religioso. Io non ho niente in contrario ai sentimenti religiosi personali. Tutti gli esseri umani al mondo possono provare sentimenti religiosi personali e un senso di trascendenza, nel senso che esista qualcos'altro, che esista un profondo senso della vita. Sono sentimenti legittimi. Io personalmente non ci credo. Molti, invece, sì e io li rispetto, ma questo non ha nulla a che fare con i gruppi organizzati, con le loro regole, con i soldi che ti fanno pagare, le usanze che ti fanno seguire, i vestiti che ti fanno indossare, le gerarchie cui ti fanno obbedire, e che ti docono poi di avere le risposte alla vita. Tutto questo io lo trovo veramente assurdo».

«Fino a che punto la fortuna conta nella vita?», domanda ancora Bonolis. «Alla domanda se preferisci essere bravo o fortunato, la risposta è: fortunato. Perché se sei fortunato le cose ti vanno bene, hai una vita felice e il successo. Se sei bravo, sarai anche bravo, ma potresti avere una vita meschina, piena di insuccessi e insoddisfazioni. Guarda che non conta se sei bravo. Devi essere fortunato». «Questa trasmissione si chiama Il senso della vita. Qual è il suo senso della vita?», chiede infine Bonolis. «Io trovo che la vita non abbia alcun senso. Il trucco, nella vita di un artista, di un intellettuale - cosa che io non sono -, di un pensatore, consiste nel capire come potere tirare avanti consapevoli di questa terribile realtà, di quanto priva di senso sia la vita e, alla fine, di quanto siamo schiacciati dall'enormità dell'universo, cercando di trovare un piacere, una gioia, una ragione per continuare. Questo è il grande conseguimento di una vita».

1 commento:

citroglicerina ha detto...

beh, allen rompe sempre con le morali comuni...dio, l'amore, ecc...come nel suo ultimo film vicky , cristina...

l'aMara medicina ne dà una bella lettura...