La caccia alla volpe è, se così si può definire, uno sport che vede affrontarsi in un campo aperto un esercito di circa 50 uomini a cavallo armati fino ai denti e 200 cani ammaestrati contro una pericolosissima, malvagia e infida volpe. Tale attività è molto praticata dai rampolli delle famiglie nobili in quanto è l'unico sport che non richiede assolutamente nessun tipo di abilità ed è conosciuto ai comuni plebei per la sua totale mancanza di spirito sportivo.
Questo nobile sport ha giustamente nobili origini, è stato inventato da un nobiluomo di una nobile regione della nobile Inghilterra intorno al 10 settembre del 1785 alle 14:37 e ventun secondi secondo l'orario locale di Greenwich.
Il motivo per cui i nobili odiano così tanto le volpi.
Un certo Lord Hume, Conte della Contea di Sucksex era deciso a vendicarsi di una volpe che la notte precedente si era intrufolata nel suo podere, aveva ucciso le sue galline, rubato tutti i suoi soldi e violentato ripetutamente la moglie e le sue cinque figlie. Egli si addentrò nella Foresta di Sherwood armato solo di un coltellino svizzero deciso ad ottenere la sua vendetta; vagò per mesi e mesi nella foresta non sapendo che nel frattempo l'astuta volpe aveva preso possesso della sua Contea e costringeva tutti i nobili dei dintorni a consegnargli i loro averi e le loro donne. Quando lo venne a sapere il povero Lord Hume morì all'istante di crepacuore e il suo cadavere venne sommerso dalla boscaglia e divorato dai lombrichi.
Passarono gli anni e la volpe continuava a darci dentro con tutte le nobildonne della Contea impedendo ai nobiluomini di fare altrettanto; essi non avevano più rapporti eterosessuali da moltissimo tempo ed essendo schifati anche al solo pensiero di toccare una donna plebea, erano quasi tutti diventati omosessuali o pedofili o ancor peggio sacerdoti (il che comprende entrambi i casi precedenti). Un giorno i pochi che conservavano la memoria di come fosse fatta una vagina decisero di ribellarsi a questo regno di inaudita tirannia, si unirono ed insieme riuscirono a catturare la volpe: la ammazzarono, la impagliarono e ne fecero un utilissimo fermaporta. I pochi nobili rimasti festeggiarono con un'immensa orgia a cui presero parte fratelli, sorelle, padri, zie e parenti vari passandosi l'un l'altro tutti i tipi di malattie veneree esistenti e tramandando ai figli aberranti malformazioni genetiche.
La caccia alla volpe oggi.
Tuttoggi la caccia alla volpe è un'attività tra i nobili molto praticata in memoria delle antiche gesta dei loro avi ma anche per il puro gusto di sottomettere con forza spropositata una bestiola assolutamente inoffensiva. Nelle prime battute di caccia si usava inseguire la volpe a piedi, poi a cavallo, poi anche con i cani, poi anche con armi da fuoco e via via sino ad arrivare all'appoggio dei moderni caccia dell'aviazione aggiungendo sempre nuovi stratagemmi per assicurarsi che la volpe non abbia nessuna possibilità di farla franca. L'esito della caccia infatti è talmente scontato che i bagarini accetano scommesse solo sul numero di secondi che la volpe riesce a durare prima di soccombere.
Secondo qualcuno una lotta così impari sta a rappresentare il trionfo dell'uomo sull'animale ma, più probabilmente, il motivo reale è da ricercarsi nel graduale rammollimento dei giovani rampolli dovuto alla vita eccessivamente agiata e all'accumularsi delle malattie genetiche trasmesse di padre in figlio che li rendono degli incapaci totali inadatti alla vita.
La caccia alla volpe negli ultimi anni ha visto una grande diffusione, da quando è diventata una disciplina olimpica nelle olimpiadi di Sidney del 2002 questo sport, inizialmente considerato di nicchia, è diventato estremamente celebre e praticato in tutto il mondo con grande gioia delle volpi che ormai sono ad un passo dall'estinzione e le poche sopravvissute hanno perso la voglia di vivere e sono diventate emo. Il WWF sta iniziando una campagna di boicottaggio della caccia alla volpe che però sta riscuotendo scarso successo perché la lobby degli impagliatori di volpi è troppo potente per essere sconfitta da qualche figlio dei fiori sconvolto dalle canne.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento